Gianni Gallo e Paolo Marolo,
un’amicizia oltre il tempo
Ripercorro il nostro cammino insieme sul filo dei ricordi e del rimpianto. Era il 1976, andai per la prima volta a trovarlo nella sua fumosa e mitica cucina a Dogliani e nacque la prima etichetta per il Barolo, il "Martin Pescatore" da sempre simbolo della mia grappa. Da allora, per me Gianni non fu soltanto l'eccellente artista, il fine incisore, ma soprattutto l'amico con cui condividere frammenti di vita, con i suoi alti e bassi.
Arguto osservatore, grande affabulatore, un bagaglio impressionante di esperienze e di ricordi e la tendenza a pronunciarsi con schiettezza anche quando si trattava di esprimere idee scomode, aspetto della nostra personalità che condividevamo e che ci portava a discussioni e confronti accesi ed appassionati. L'Italia, prima, ed il resto del mondo poi, poco alla volta, hanno imparato a conoscere le mie grappe insieme alle etichette di Gianni, ai suoi animali, ai suoi alberi, ai suoi fiori. Gianni è con me ogni volta che mi chiedono chi è la mano che ha disegnato quelle meraviglie. Sarà sempre qui attraverso i suoi lavori ed i miei ricordi.
Mi ha dato tanto. E mi manca. Moltissimo.
Paolo Marolo